venerdì 25 luglio 2008

Introduzione al fattore ricerca in Howard Gardner finalizzato al cambio di idea

Dice Gardner a proposito della ricerca come elemento per costruire consenso:

“Le persone dotate di una formazione scientifica procederanno probabilmente in modo sistematico , avvalendosi anche di dati statistici per accreditare – o mettere in discussione – le tendenze più promettenti. Ma la ricerca non deve essere necessariamente formale; implica solo l’identificazione di casi pertinenti e la valutazione del giudizio se essi rappresentano una base sufficientemente sicura per un cambiamento d’idea.”

Questa è l’idea che l’ambiente culturale ha dell’uso della ricerca. E’ indubbio che in un ambiente universitario se non dimostri le tue idee con una ricerca che possa supportarne la credibilità o la fattibilità, le idee esposte vengono scartate o classificate fra le ipotesi.
Nella nostra ricerca dobbiamo individuare il soggetto che ha delle idee e che deve imporre quelle idee ad un insieme che definiamo massa. La massa che quelle idee deve seguire o potrebbe seguire. Io devo supportare le idee che sto esprimendo mediante una ricerca scientifica o con delle argomentazioni sufficienti. Solo che le mie idee non sono finalizzate a gestire una massa, ma hanno l’obiettivo di individuare dei meccanismi. Pertanto, non mi pongo il problema dell’altro che deve far proprie le mie idee.
Chi vuole far cambiare idee alla massa deve centrare la sua ricerca non solo sulla ricerca di dati o argomentazioni sufficienti per supportare le proprie idee, ma deve concentrare la sua ricerca sulla capacità della massa che ha di fronte di recepire quei dati e quelle argomentazioni in modo tale da far accettare le sue idee.
Umberto Eco e Umberto Bossi espongono le proprie idee a due masse diverse. Usano linguaggi diversi e argomentano in maniera diversa. Il linguaggio di Umberto Eco non può essere recepito dalla massa che palude ad Umberto Bossi. Per contro, la massa che plaude Umberto Eco, riempirebbe di pernacchie Umberto Bossi. La ricerca di Umberto Bossi e la ricerca di Umberto Eco seguono vie ed intenti diversi e il linguaggio scientifico è argomentato in modo tale che le rispettive masse ne comprendano i significati. Umberto Bossi è ministro, mentre Umberto Eco è un professore universitario. In caso di elezioni, Umberto Bossi batterebbe Umberto Eco almeno per 5 a 1. Questo perché la massa che comprende le argomentazioni di Umberto Bossi è almeno cinque volte maggiore della massa che comprende Umberto Eco. Inoltre, è da tener presente, la massa che comprende Umberto Eco ha una capacità critica di almeno dieci volte superiore alla massa che plaude ad Umberto Bossi. Così, anche se io comprendo o ritengo di comprendere Umberto Eco, preferendolo ad Umberto Bossi, difficilmente darei il mio appoggio ad Umberto Eco.
Se Umberto Eco volesse che le sue idee fossero comprese dalla massa che plaude ad Umberto Bossi, dovrebbe mettere in atto una ricerca il cui scopo è individuare bisogni, linguaggio, tipologia di comunicazione e percezione della realtà, che caratterizzano la massa che plaude a Umberto Bossi. Poi, dovrebbe veicolare le sue idee e i suoi progetti all’interno di quei bisogni, con quella forma di linguaggio, con quella tipologia di comunicazione e in quella realtà che viene percepita da quella massa. Per contro, se Umberto Bossi dovesse conquistarsi la massa che plaude a Umberto Eco dovrebbe costruirsi e ricercare il linguaggio accademico, i bisogni accademici, la percezione della realtà in cinque dimensioni. E tutto questo, a differenza del suo attuale comportamento estremamente istintuale immediato e privo di considerazioni per le eventuali conseguenze, dovrebbe essere razionalizzato e pensato.

La ricerca, volta a supportare l’idea, ma volta, soprattutto, a conoscere la massa entro la quale l’idea viene espressa e che quell’idea deve accettare.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
e-mail claudiosimeoni@libero.it

Nessun commento:

Posta un commento