venerdì 27 novembre 2009

Sonno-sogno e le trasformazioni in Stregoneria: o ti trasformi per vivere o ti trasformi per morire.


Sonno-sogno sono i terreni della crescita e della trasformazione dell’individuo. Fin da quando sta in pancia della madre; fin da quando, appena nato, passa più ore a dormire che non a star sveglio. Il sonno-sogno come terreno di crescita della struttura psico-emotiva dell’individuo che si fissa nella struttura fisica modificandola per sopportare i fenomeni del mondo e le risposte soggettive.
Da sempre era conosciuta la capacità di fissare i ricordi e la specializzazione soggettiva nell’ambito culturale quotidiano attraverso il momento del sonno. Nel sonno le emozioni, per fissarsi, passano attraverso un’elaborazione “sensitiva” che ha, nelle immagini del sogno, una sua espressione.
Da sempre la Stregoneria usa il sogno come terreno di esercizio e crescita del corpo luminoso. Da sempre i superstiziosi attribuiscono al sogno una relazione con il loro divino o con mondi “astrali”.
Quando nel sonno la nostra coscienza si disintegra, è pronta per riaggregarsi in un diverso modello adattandosi alle sollecitazioni ricevute durante il giorno. E sono le sollecitazioni ricevute durante il giorno, l’oggetto dell’esperimento che viene illustrato in questo articolo.
Se anziché vivere in un ambiente urbano, vivessimo in un ambiente rurale, il nostro cervello, la nostra memoria, la nostra capacità di attenzione e gli oggetti che portiamo all’attenzione, si organizzerebbero e si ristrutturerebbero in maniera diversa. Come per le cavie di questo esperimento. La ristrutturazione si fissa come riorganizzazione dei ricordi mediante il rafforzamento di collegamenti neuronali che allo spettatore appaiono come un uso diverso dell’attenzione e dell’apprendimento.
Riporto l’articolo:



RICERCA
Noi dormiamo, il cervello noe il sonno aiuta la memoria
Durante il riposo si consolida quel che abbiamo imparato.
E' la tesi di una ricerca pubblicata da "Science",
che può migliorare i metodi dell'apprendimento.
di PAM BELLUCK


La scienza non ha mai dato molto credito alle affermazioni secondo cui per apprendere il francese o il cinese è sufficiente ascoltare una lezione su cd mentre si dorme. Secondo la maggior parte degli scienziati, se mai apprendimento dovesse esserci, la lezione di lingue probabilmente sveglierebbe colui che dorme, senza però far penetrare verbi e vocaboli in una mente profondamente addormentata. Un nuovo studio, però, incentrato su un metodo diverso di ascolto durante il sonno, permette di comprendere meglio in che modo funzioni un cervello addormentato. Gli scienziati della Northwestern University hanno reso noto che trasmettere alcuni suoni specifici mentre si dorme è servito ad alcune persone che si sono sottoposte all'esperimento a ricordare meglio ciò che avevano studiato prima di addormentarsi, al punto che la memoria di tutti loro è risultata notevolmente migliorata. La rivista Science ha pubblicato un articolo sullo studio nel corso del quale i ricercatori hanno insegnato ad alcuni soggetti a collocare una cinquantina di immagini al loro posto giusto su uno schermo. Ogni immagine era accompagnata da un suono particolare, per esempio un miagolio per l'immagine del gatto e un turbinio di pale per quella di un elicottero. Dodici soggetti hanno quindi fatto un sonnellino, durante il quale 25 dei suoni ascoltati in precedenza sono stati trasmessi insieme al rumore bianco. Quando si sono svegliati nessuno di loro si è reso conto di essere stato sottoposto a un simile concerto di suoni. Nondimeno, quasi tutti hanno ricordato con maggiore precisione la disposizione sul computer delle immagini i cui suoni erano stati ritrasmessi mentre dormivano, mentre hanno incontrato qualche difficoltà in più per le restanti 25 immagini. "Siamo stati in grado di rievocare nelle persone informazioni specifiche su quello che avevano appreso", ha detto Ken A. Paller, neuroscienziato cognitivo della Northwestern, coautore dello studio. "L'idea è che durante il sonno il processo di consolidamento delle informazioni apprese continui e sia anzi un buon metodo per rafforzare i ricordi. Abbiamo dimostrato che si possono acquisire informazioni anche dormendo grazie all'apparato acustico e che si può rafforzarne il ricordo tramite suoni specifici a ciascuna fase dell'apprendimento".

Questo studio avalla la teoria secondo la quale il sonno permette al cervello di analizzare e consolidare i ricordi. Non tutti gli esperti sono rimasti colpiti dall'esito di questa ricerca. Robert P. Vertes, professore di neuroscienze alla Florida Atlantic University, ha detto che i risultati hanno evidenziato "un effetto talmente secondario da non essere nemmeno significativo". Gli autori dello studio pensano che sicuramente varrà la pena proseguire questa ricerca, ma hanno altresì aggiunto che mentre era prevedibile che le persone sveglie avessero ricordi migliori grazie agli indizi sonori, lo studio è importante perché ha dimostrato che di fatto si potrebbe apprendere dormendo. I soggetti sottoposti alla ricerca hanno dormito per circa 90 minuti, un tempo sufficiente a sperimentare il sonno profondo o a onde corte, ma non il sonno Rem. Alcuni scienziati credono che nel sonno a onde corte il cervello rafforzi i ricordi fattuali, mentre nel sonno Rem il cervello selezioni e organizzi i ricordi. Gli autori dello studio e altri esperti affermano che il contributo principale della loro ricerca consiste nell'aver aiutato a comprendere il processo di formazione e di consolidamento dei ricordi, sintetizzato da Walker in questi termini: "Soprattutto una cosa: quanto è importante farsi otto buone ore di sonno".

© 2009, The New York Times

Traduzione Anna Bissanti

Il sognare come arte è proprio della Stregoneria. E’ proprio della costruzione del terreno in cui viene ad allenarsi il corpo luminoso che cresce dentro all’individuo. In questo terreno non si può solo sviluppare il corpo luminoso, ma anche la patologia psichiatrica che si presenta sotto forma di bisogni insoddisfatti, desideri repressi, sensi di colpa, allucinazioni, patologie nevrotiche o depressioni.
Noi concepiamo l’uomo come un “andare avanti” in una trasformazione ideale. Ma non è così. L’uomo, una volta nato, inizia a crescere adattandosi ad un ambiente che ne condiziona e determina le risposte. Quelle risposte vengono codificate e trasferite a livello emotivo e neuronale per specializzare, in quella direzione, le risposte dell’individuo. Ma non è solo crescita. E’ un adattamento e, come tale, una volta che l’ambiente non è più in grado di stimolare adeguatamente l’individuo e l’individuo non cerca stimoli, inizia a cortocircuitare su sé stesso. Si adatta al nulla; alla non stimolazione dalla quale, spesso, si separa con barriere emotive, anche di negazione dell’evidenza. Così, mente il sonno-sogno sedimenta l’apprendimento, quando l’apprendimento viene a mancare il sonno-sogno sedimenta la patologia. La patologia altro non è che un’illusione di desiderio sul quale l’individuo investe la propria carica emotiva. Per questo il sonno-sogno, anziché sedimentare l’individuo per adattarlo al mondo in cui vive, lo piega su sé stesso. Il conflitto, anziché essere fra il soggetto e il mondo, avviene dentro all’individuo che immagina il suo mondo e agisce in quel mondo psichico. Mettendolo in conflitto con forme patologiche.
O si vive o si muore: la Natura non lascia alternative ai suoi figli. Affrontare il quotidiano e sedimentare la propria capacità di trasformarci è l’unica garanzia per allontanare la patologia psichiatrica degenerativa. In altre parole: fin che continui a crescere, al di là dell’età, non invecchi. Quando cessi di crescere, inizi ad invecchiare e ti prepari a morire.

27 novembre 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

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