martedì 26 ottobre 2010

Innamorarsi: la scienza, contro il cristianesimo, dimostra la realtà di Afrodite dentro e fuori gli uomini


L’emozione è una disarticolazione della struttura neurovegetativa che induce l’individuo ad una ristrutturazione psico-fisica e che implica un salto qualitativo della capacità dell’individuo di essere nel mondo e di partecipare alla vita.
Questo principio base della religione Pagana viene sistematicamente confermato dalla ricerca scientifica. La manifestazione degli Dèi dentro di noi e di Afrodite, figlia di Urano Stellato, non è una manifestazione astratta, ma è la manifestazione fisica della sua presenza dentro di noi. Una presenza dentro di noi che cerca sistematicamente la propria corrispondenza fuori di noi, nel mondo in cui viviamo.
Gli Dèi sono presenze fisiche che noi articoliamo in ogni istante della nostra vita e la repressione, della sessualità messa in atto dai cristiani, è la repressione degli Dèi e l’uccisione, attraverso la repressione emotiva, del dio che ogni Essere umano costruisce nel corso della sua vita. Quel dio che faceva paura al criminale Gesù perché metteva in discussione la sua visione di uomini ridotti ad un gregge di pecore che lui conduceva al macello della vita.
La scienza dimostra che quando gli Dèi si esprimono dentro di noi esplodono producendo una trasformazione fisica che la scienza di laboratorio, oggi come oggi, riesce, in una qualche misura, a registrare.
Dentro di noi ci sono gli strumenti per esprimere gli Dèi e diventare, a nostra volta un dio. Quegli stessi strumenti, anziché riempirli di vita, li possiamo riempire di ossessioni e di ricerca affannosa per nasconderci dall’angoscia e dalla paura riempiendoci di droga, come la cocaina o peggio ancora col delirio di possesso imposto dalla religione cristiana e dal suo Gesù.
Scegliere fra la vita e la morte è la scelta che c’è fra Madre Afrodite e il criminale Gesù!
E la scienza sta scoprendo i meccanismi.


Innamorarsi, basta un quinto di secondo

ecco la misura del colpo di fulmine
Uno studio dell'università di Syracuse sostiene che il sentimento amoroso è molto più scientifico di quanto si pensi perché attiva dodici aree cerebrali nel rilascio di sostanze che scatenano lo stesso effetto-euforia provocato dalla cocaina

ROMA - Il colpo di fulmine esiste davvero e dura un quinto di secondo. A "misurarlo" è uno studio dell'università di Syracuse, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, secondo il quale quella minuscola frazione temporale è sufficiente per innamorarsi; non solo: quando ciò accade, si prova lo stesso sentimento di euforia che si prova quando si assume cocaina.La tesi va a sfidare anche il detto tradizionale secondo il quale "al cuor non si comanda"; perché l'amore rilevato nella ricerca è un sentimento molto "scientifico" e cerebrale, visto che quando ci si innamora ci sono ben 12 aree cerebrali che lavorano in tandem per rilasciare sostanze chimiche che danno l'euforia - come dopamina, ossitocina e adrenalina - e sono coinvolte in funzioni cognitive molto sofisticate.E' dunque il cervello, e non il cuore, a farci innamorare? "E' una domanda spinosa - commenta Stephanie Ortigue, coordinatrice dello studio - . Io direi il cervello, ma anche il cuore è collegato perché il concetto dell'amore è formato da entrambi i processi che dal cervello vanno al cuore e viceversa. Ad esempio, l'attivazione di alcune parti del cervello può generare delle stimolazioni al cuore, come le famose 'farfalle nello stomaco'. Alcuni sintomi che sentiamo come nel cuore a volte vengono dal cervello".Si è anche scoperto che i livelli di sangue del fattore di crescita nervoso, o Ngf, aumentano e sono più alti nelle coppie che si sono appena innamorate. Questa molecola ha un ruolo importante nella chimica sociale degli umani e nel colpo di fulmine. "Questi risultati - continua Ortigue - confermano che l'amore ha una base scientifica e che quando non va, è una causa di stress emotivo e depressione".Lo studio ha individuato anche quali sono le diverse aree del cervello che si attivano quando ci si innamora. Ad esempio l'amore incondizionato, come quello tra madre e figlio, è acceso dalle aree centrali, mentre quello appassionato è innescato dall'area delle ricompense e da quella cognitivo-associativa.
(25 ottobre 2010)

Tratto da:
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2010/10/25/news/il_colpo_di_fulmine_dura_un_quinto_di_secondo-8415742/?ref=HREC2-4



Afrodite è una Furia. Una Furia che Padre Urano Stellato mise a guardia della vita: che nessuno costringa gli Esseri della Natura in ginocchio. Quando ogni DIO viene ridotto al silenzio dalla ferocia cristiana, Madre Afrodite sussurra nei bisogni e nei desideri degli Esseri Umani.
La ricerca scientifica si limita a verificare come ciò sia vero.



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26 ottobre 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
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