martedì 11 settembre 2012

Emile Durkheim: la sociologia positivista fra nazismo e genocidio.


Da come si pensa la religione, così si pensa la società. E quella società costruisce il suo futuro.
Il dio che pratica il genocidio.
La relazione che esiste fra concezione religiosa ebraica di Emile Durkheim, il positivismo e la costruzione della sociologia che concorrerà alla costruzione della società nazista, è stretta e correlata.

Scrive Emile Durkheim in “Per una definizione dei fenomeni religiosi” quando deve spiegare l’inumanità e la perversione di quello che lui pensa come religione:


Non ci si spiega però allora perché gli esseri umani siano caduti in errore. Una volta accettata, l'idea che la religione sia una cosa sociale, tutte queste difficoltà svaniscono. Non ci si domanda più allora perché le cose in cui crediamo hanno un aspetto così sconcertante per la ragione individuale. Le rappresentazioni che la religione ci offre non derivano dalla ragione individuale, ma dallo spirito collettivo.
È evidente che questo spirito si rappresenta la realtà in modo diverso da come fa l'individuo: questo spirito è di un'altra natura, infatti. La società ha un suo modo d'essere; dunque un suo modo di pensare. Ha le sue passioni, sue abitudini, suoi bisogni che sono diversi da quelli particolari degli individui e che caratterizzano in modo preciso tutto ciò che essa concepisce. Perciò non dobbiamo sorprenderei, se in quanto individui non ci ritroviamo in queste concezioni che non sono nostre e che noi non produciamo. Esse hanno un alone di mistero che ci inquieta. Questo mistero non riguarda l'oggetto stesso che esse rap- presentano. Ciò è dovuto interamente alla nostra ignoranza. Si tratta in realtà di un mistero che gradualmente verrà fugato dai progressi scientifici. Solo ora la scienza comincia a penetrare in questo mondo chiamato religione. Quando saremmo in grado di comprendere come funziona la coscienza collettiva, tutte queste rappresentazioni perderanno la loro aura di mistero.

Tratto da: Emile Durkheim in “Per una definizione dei fenomeni religiosi” ed. Armando Editore 1996

Che cosa deve giustificare Durkheim affermando che “la società ha un suo modo di essere” e che “non dobbiamo sorprenderci  se in quanto individui non ci troviamo in queste concezioni religiose che non sono nostre e che noi non produciamo”?
Solo il dominio, inteso come potere di possesso, crea problemi allo sviluppo di una società in quanto, tale potere, odiando ogni scelta soggettiva dei singoli individui operata partendo da sé stessi e non dai principi del dominio stesso, ne minano la fissità costringendolo a modificare le sue strategie di controllo sulla società. Durkheim scambia la volontà di dominio e di possesso di un popolo da parte di alcuni individui, con una personalità soggettiva di quella società. Non è solo un modo furbesco di Emile Durkheim di nascondere la formazione delle dinamiche sociali coercitive, ma è un modo criminale di nascondere in un trascendente, che attribuisce alla personalità della società, le volontà criminali che agiscono nella società per i propri fini.
Come fa Mosè che ordina di ammazzare tutti quelli che non si mettono in ginocchio davanti a lui e che dichiara, ai macellai pronti ad ammazzare i loro fratelli, i loro figli, i loro parenti, che quella è la volontà di Jahve al quale loro debbono obbedienza. Jahve ordina di macellare chi approva una diversa religione e Mosè esegue. Chi segue una diversa religione non appartiene al popolo eletto. Chi segue un’altra religione non segue la tradizione imposta da quella società: per ebrei e cristiani, costoro, vanno macellati per mantenere pura la razza religiosa.
Durkheim con la sua affermazione si riferisce alla sua bibbia e, più precisamente, a Esodo 32, 25-29

Mosè vide che il popolo era senza alcun freno : Aronne, infatti, lo aveva lasciato senza alcun freno a zimbello dei suoi nemici. Mosè quindi si fermò alla porta dell'accampamento e disse: “Chi è per Jahve venga a me.” Tutti i figli di Levi si adunarono attorno a lui. Egli disse loro: “Così
ha parlato Jahve, Dio d'Israele: “Ciascuno di voi cinga la spada al suo fianco; attraversate e girate l'accampamento di porta in porta, e ciascuno uccida il proprio fratello, il proprio amico e il proprio vicino.”
E i figli di Levi eseguirono l'ordine di Mosè e in quel giorno circa tremila uomini del popolo perdettero la vita. Mosè disse: “Voi, oggi, vi siete consacrati al servizio di Jahve, chi a prezzo del proprio figlio, e chi a prezzo del proprio fratello. Oggi egli farà discendere su di voi la benedizione.”


Questo è ciò che intende Durkheim quando afferma che la società, intesa come comando e come padrone degli Esseri Umani, fa discendere la sua “religione incomprensibile per gli uomini” perché non appartiene all’uomo, ma ad un altro “essere”, col suo modo di pensare, con le sue abitudini, i suoi bisogni e le sue passioni. Esattamente quelle di Jahve e di Mosè.
Che Emile Durkheim sposti l’orrore dell’arbitrio da Jahve alla società, intesa come altrettanti popoli eletti perché determinano i comportamenti degli individui, non cambia il meccanismo orrifico con cui Durkheim giustifica la religione e l’azione della società.

Questo percorso di Durkheim è fondamentale per la nascita dell’ideologia del volkisch in cui le specificità di un popolo dominano il singolo individuo. Dove razza, religione e cultura del popolo eletto è superiore ad ogni altro popolo che, certamente, non è eletto e, dunque, oggetto di sterminio.
In sostanza, il nazismo non fa altro che creare una gerarchia fra il dio di Mosè e volk che domina il mondo: ammazzateli tutti, dice Mosè. E Hitler eseguirà!
Scrive a questo proposito Richard Steigmann – Gall in Il Santo Reich a pag. 50-51 (Boroli editore 2005):

I riferimenti di Buch alla razza come creazione di Dio, la cui purezza doveva essere difesa per volontà di Dio, non erano semplicemente una pia allusione che celava una “completa secolarizzazione". Anzi, trovarono espressione all'interno di alcune cerchie cristiane, specialmente luterane, come un genuino orientamento teologico. Chiamata «teologia degli ordini della creazione» (Schopfungsglaube), questa concezione valorizzava il popolo, con la famiglia e lo Stato, inteso come voluto per decreto da Dio. Con le radici che affondavano nel diciannovesimo secolo, la (Schopfungsglaube) promuoveva la nazione dichiarandola divina, perché trascendeva l'individuo e combatteva le forze, presentate come disgreganti, del razionalismo liberale e del materialismo. Poiché Dio aveva creato l'ordine della nazione, questa “assumeva la forma di 'un'associazione involontaria, di una comunità del destino”, investita di valori ostili all'individualismo e all'egoismo di classe.
Questa teologia era sostenuta da un influente gruppo di teologi luterani il cui punto di vista, significativamente, risale a prima del nazismo. Dopo la fondazione della Repubblica, nella teologia della (Schopfungsglaube) venne data crescente valorizzazione teologica al Volk. Come sostenne Paul Althaus, “Volk e Volkstum sono creazioni e doni di Dio ... Noi non possiamo pensare al popolo senza ringraziare Dio” . Poiché Dio ha creato la nazione come uno dei suoi ordini, la Chiesa ha l'obbligo di servire il popolo (Volk): “La Chiesa ha tutte le ragioni per essere felice del movimento Volkisch”. La Chiesa aveva anche il dovere di riconoscere la minaccia che gli ebrei, in quanto rinnegatori di Cristo, rappresentavano per quest'ordine. Era essenziale per le Chiese levare la voce in pubblico contro la minaccia-ebraica e persino, quando necessario, che si facesse ricorso ad “azioni audaci”.
In un discorso del 1927 al Congresso della Chiesa protestante (Kirchentag) di Kònigsberg, Althaus affermò con insistenza che il cristianesimo in Germania aveva un proprio speciale carattere nazionale, e che ogni mossa per promuovere il cosmopolitismo a spese dell'interesse per il (Volk) era inaccettabile: “La coerenza cristiano-tedesca e tedesco-cristiana era un fatto chiaro, trasparente ed evidente. Di ciò offrono testimonianza i più grandi momenti e le più splendide figure nella nostra storia nazionale". L'evoluzione teologica di Althaus"faceva parte di un più ampio «rinascimento luterano» che avvenne dopo la Prima guerra mondiale, che coinvolse alcuni dei più eminenti teologi protestanti di quei giorni, compresi Werner Elert e Walter Kunneth. Molti di loro erano allievi di Karl Holl. un rinomato teologo dell'anteguerra che guidò lo sviluppo di una teologia del nazionalismo. In questo contesto il luteranesimo di Buch acquista un chiaro significato.
All'inizio degli anni Trenta fra nazisti e protestanti si presentò l'occasione di confrontarsi direttamente l'uno con l'altro sulla rettitudine teologica dell'ideologia nazista; a rappresentare la parte nazista c'era Hans Schemm. Tenutosi a Berlino nel 1931, l'incontro verteva sull'appropriato comportamento che il protestante devoto avrebbe dovuto tenere nei confronti dell'emergente movimento nazista. L'incontro servì come esplicito punto di riferimento per capire come il nazismo era recepito e mediato da alcuni teologi di quel periodo.
Schemm esordì contestando direttamente quanti sostenevano che il nazismo sostituisse il cristianesimo con una nuova religione: “Razza e religione hanno origine l'una all'altra. lo non credo che il popolo sia obbligato a mettere da parte la razza per amore della religione; altrimenti tutti gli sviluppi naturali e storici sarebbero confutati". Schemm, anziché eliminare o semplicemente smontare la scienza, come avevano fatto Goebbels ed Eckart, argomentando cercò di riconciliare scienza e religione.  

Pensare il mondo non è una “furbata” come stupidamente fa Durkheim.
Solo che la volontà di Durkheim non è quella di voler essere furbo, ma è quella di voler essere criminale alimentando quella forma di razzismo che finirà per travolgere l’intera Europa.
Durkheim costruisce la relazione esatta fra il dio padrone e macellaio della bibbia e il “dio padrone e macellaio” di ogni società. Nasconde il dio della bibbia ebrea dietro al dio che governerebbe ogni società e fa della religione un fatto squisitamente di dominio sociale.

In Durkheim non esiste emozione; l’uomo non è mai uscito dal brodo primordiale e il suo concetto di primitivo è quello che lui immagina essere quello dell’uomo dopo la cacciata dal paradiso terrestre ad opera del dio padrone della bibbia. I popoli che lui chiama “primitivi” e addita a disprezzo, sono culture altamente evolute. L’unica differenza del loro comportamento con l’idea di società evoluta di Durkheim è che non si divertono a macellare coloro che ritengono i più deboli o gli indifesi: per questo il colonialismo, che assieme al nazismo fecero propria la sociologia di Durkheim, li ha macellati: loro erano il popolo eletto, gli altri non persone!

Per sviluppare il discorso sul ruolo del positivismo nella formazione del pensiero moderno vedi:
  
Per la filosofia positivista e per le sue implicazioni vedi (altre pagine saranno caricate in seguito):


Il Positivismo
  
 b)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_elementi_aprioristici_idea.html : Elementi aprioristici dell’idea positivista
 c)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_metodo_formazione_idee.html  : Metodo di formazione delle idee nel positivismo
 d)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_sociologia.html : Il positivismo e la sociologia

f) http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_evoluzionismo_organicismo_razzismo.html : Evoluzionismo sociale, organicismo e ideologia razzista
come fondamenti del positivismo e della moderna sociologia

Auguste Comte (1798 – 1857)

Durkheim Emile (1859 – 1917)

1) Metodo sociologico, sociologia e filosofia

a) http://www.stregoneriapagana.it/durkheim_emile_natura_fatto_sociale.html : Che cos’è un fatto sociale per Durkheim?
b)    http://www.stregoneriapagana.it/durkheim_emile_fatto_sociale_patologia_normale.html : Quando un fatto sociale è normale e quando è patologico?

Prossimi argomenti sociali da caricare:

e) Che cos’è il reato in sociologia?
f) Cosa intende Durkheim per società semplice

Prossimi argomenti religiosi ed educazionali da caricare:

2) Definizione dei fenomeni religiosi
3) le forme della vita religiosa
4) Sociologia e l’educazione
5) Divisione sociale e divisione del lavoro


Charles Robert Darwin (1809 - 1882)


  

  
  
Herbert Spencer (1820 – 1903)
  
---- a) http://www.stregoneriapagana.it/spencer_herbert_religione_scienza.html : La scienza e la religione cristiana
  
  
  

  





12 settembre 2012
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784





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